19-12-2023
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Carta
Europea delle Donne nella Città
Proposta di un nuovo modello di interpretazione della città
Oggi,
i problemi relativi alla cittadinanza e alla città sono all'ordine del
giorno di ogni dibattito democratico. Le domande relative a questo
settore sono numerose e le certezze come le cosiddette soluzioni
miracolose sia ideologiche che tecniche sono rimesse in causa. Gli
esclusi di ogni tipo dimostrano di avere una volontà di integrazione
senza pertanto rinunciare alle loro specificità. Legittimamente, ci
sono sempre più abitanti, e più particolarmente donne, che desiderano
partecipare al processo decisionale per ciò che riguarda la
pianificazione del loro ambiente quotidiano di vita.
La Città, la Cittadinanza e il
Genere
Pur rappresentando più di 50 % della popolazione, le donne sono
tuttora particolarmente assenti dal dibattito pubblico che riguarda lo
sviluppo e la gestione della Città. Per darsi la possibilità di
effettuare un cambiamento in profondità, un modo di affrontare
diversamente la complessità dei problemi generati dalle nostre comunità
urbane o rurali consiste nell'uso di un modello di interpretazione
basato sulla presa in considerazione dei rapporti socio-culturali tra i
sessi. In effetti, la dimensione del genere applicata alla Città
suscita un dibattito nuovo che non solo "dà fastidio" ma che
fa soprattutto nascere altre
scelte possibili nel campo della pianificazione e della gestione della
Città e di qualsiasi insieme di abitazioni. Inoltre, l'analisi
dell'ambiente quotidiano di vita attraverso
gli occhi delle donne presenta il vantaggio di affrontare da un punto di
vista qualitativo preoccupazioni essenziali per l'insieme dei cittadini,
come la sicurezza, la mobilità e l'habitat.
La Carta Europea delle Donne nella Città deve essere considerata in
questo senso come uno strumento, un processo permanente e aperto, che
suggerisce una serie di proposte concrete di azioni pronte per essere
attuate, al fine di favorire una cittadinanza più attiva delle donne
innanzitutto, ma anche degli uomini, nell'ambito della pianificazione
del territorio e della città.
In fin dei conti, bisogna dare la precedenza al rinnovo delle
conoscenze, all'identificazione e all'eliminazione degli stereotipi che
sono ancora un ostacolo all'evoluzione e all'emancipazione delle nostre
società. L'approccio basato sul genere, considerato come un elemento
scientifico innovatore, diventa allora l'elemento chiave prediletto
nella volontà di dare un impulso ai metodi di lavoro tradizionali.
Contenuto della Carta
La Carta è composta principalmente da un resoconto della situazione
attuale, da una dichiarazione in 12 punti, da un'analisi di cinque temi
prioritari (pianificazione urbana e sviluppo durevole, sicurezza,
mobilità, habitat e attrezzi di prossimità, strategie), da una base di
dati computerizzata delle
persone rissorse e dei riferimenti bibliografici, e infine, da un
catalogo delle azioni positive composto da 66 schede che presentano
varie iniziative nate dalla volontà di donne in Europa e nei paesi del
Sud.
La carta originale in francese esiste anche in inglese e fra poco
esisterà in spagnolo, tedesco, olandese, greco, finlandese, portoghese,
italiano, arabo e cinese.
Gli attori e le azioni in 1995 -
1996
La ricerca / azione che ha condotto all'elaborazione della Carta
Europea delle Donne nella Città è stata sovvenzionata nel 1994
dall'Unità per le Pari Opportunità della Commissione dell'Unione
Europea.
Nel 1995, la diffusione della Carta sia in Europa che presso organismi
internazionali è assicurata dall'azione comune di varie associazioni
come Eurocultures, City & Shelter, il Gruppo Modi di vivere, il
Lobby Europeo delle Donne e la rete europea delle città "Quartieri
in Crisi".
La Carta vuole anche essere un contributo europeo al dibattito sulla
cittadinanza e sulla città all'occasione dei prossimi due importanti
eventi organizzati dall'ONU: la 4a Conferenza Mondiale delle
Donne in settembre 1995 a Pechino e la 2a Conferenza delle
Nazioni Unite sugli insediamenti umani HABITAT II o Incontro delle Città
in giugno 1996 ad Istanbul.
Obiettivo:
creare una rete europea
La diffusione della Carta, in Europa e
presso le istituzioni internazionali, ha come scopo di creare una rete
europea la cui missione sarebbe quella di far valere la dimensione del
genere per ciò che riguarda l'ambiente di vita in quanto campo di
conoscenze, di fare evolvere le mentalità e promuovere l'applicazione
del processo proposto in tutti i programmi di pianificazione del
territorio, di gestione delle città e di organizzazione delle comunità
rurali. Questa rete futura si
propone anche di assicurare il legame con le reti e le ONG di altri
continenti che fanno appello alla stessa filosofia.
Collaboratori
nell'elaborazione della Carta:
Ursula
Heiler [FOPA Dortmund Germania]
Roland Mayerl [City
& Shelter Bruxelles Belgio]
Monique Minaca [GRUPPO MODI DI VIVERE Meudon Francia]
Liesbeth Ottes [SEIROV La Aia Paesi Bassi]
Annie Vrychea [PRAXIS Atene Grecia]
Working
group:
BELGIQUE:
City & Shelter / Roland Mayerl
FRANCE:
GROUPE CADRE DE VIE
GERMANY:
FOPA -Dortmund Ursula Heiler
Adlerstrasse 81 D-4600 Dortmund Tel: (49-231) 143329
Fax: (49-231) 162174
GREECE:
PRAXIS
Annie Vrychea
Gioni 8,
GR-Athens 117 42 Tel: (30-1) 928222
Fax: (30-1) 9228234
THE NETHERLANDS:
SEIROV/NIROV
Liesbeth Ottes
postbus 30833
NL-2500 gv den Haag
Tel: (31-70) 3469652
Fax: (31-70) 703617422
Scientific committee:
BELGIUM:
Eliane Gubin
CANADA/QUEBEC:
Odette Isabel
FRANCE: Jacqueline Coutras
GREECE:
Dina Vaiou
ITALY: Bianca Beccali
NORWAY: Alice Reite
THE
NETHERLANDS: Marijke van Schendelen
-------------------------------------------------
Etude soutenue par la Commission Européenne en 1994 - 1995
Contact:
Roland Mayerl
Email:
lreyam
(at) gmail.com
http://habiter-autrement.org/22_sex/genre_ca.htm
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Ricerca-
Azione 1994-1995
sovvenzionata dalla
Unita'
per le Pari Opportunita' della Commissione Europea
La Citta',
la Cittadinanza e il Genere
CARTA EUROPEA DELLE DONNE NELLA CITTA'
verso un
" Diritto alla citta' per le donne"
Per una democrazia paritaria che miri a migliorare la vita di tutti
Una piattaforma comune di riflessione su piano europeo
City e Shelter
*Bruxelles Belgio * Bruxelles Belgio *Fopa * Dormund Germania*
Gruppo Modi di vivere * Meudon Francia * Prassi Atene Grecia
* Seirov Nirov * La Haye Paesi Bassi
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Quali
sono gli elementi e i fattori cruciali nella citta' che riguardano
particolarmente la vita delle donne?
* La ripartizione e la possibilita' di accesso al lavoro.
* Il numero e la qualita' dei servizi , dei servizi comuni e in
particolare quelli relativi alla cura
dei bambini.
* L'accesso ai luoghi decisionali della citta', alla cultura e al tempo
libero.
* La sicurezza e la lotta contro tutti i fattori di non sicurezza della
citta'.
* L'incremento della mobilita' per tutti e tutte,cioe' scelte piu'
democratiche e concrete tra trasporti individuali e collettivi.
* La qualita' e la difesa del territorio.
Quali sono le strade per tradurre gli interessi delle donne?
* Coinvolgere le donne per rinnovare i modi di prendere le decisioni.
* Moltiplicare gli scambi di informazione e i progetti innovativi.
* Determinare, secondo il punto di vista delle donne, i segni principali
di ordine socio-economico e culturali delle citta'.
* Sensibilizzare e formare gli uomini ai processi di pensiero che
includono pienamente il genere, cioe'' i due sessi.
PREMESSA
Questa Carta e' progettata come un processo d'analisi permanente e
aperto che contiene una serie di proposte concrete pronte per essere
attuate al fine di considerare e favorire una cittadinanza piu'' attiva
delle donne nell'ambito dei piani di sviluppo del territorio e della
citta'.
E' posto come premessa che l'interesse delle donne in quanto tale non
esiste, ma che le donne possono giocare un ruolo di catalizzatore nel
processo di cambiamento e di miglioramento del
modello di vita di tutti.
GLI OBIETTIVI DELLA CARTA
La proposta di una carta delle donne nella citta' ha lo scopo di
elaborare una nuova filosofia di pianificazione urbana, suscettibile di
alimentare in modo costruttivo un vero dibattito democratico che integri
i bisogni e le differenti aspettative dei cittadini e delle
cittadine.Gli sforzi di rivitalizzazione delle nostre citta' devono
convergere verso l'emergenza di altre priorita' politiche ed economiche
verso una maggiore armonizzazione sul piano sociale.La sfida e' la
ricostruzione dei luoghi dei luoghi e dei legami di coesione sociale che permettano le pari
opportunita'tra uomini e donne tanto nell'ambiente urbano che rurale.
Questa Carta ha essenzialmente lo scopo di promuovere una societa' piu'
emancipata, liberata dagli impellenti stereotipi che frenano ogni
evoluzione favorevole alle donne in materia di servizi urbani, di
habitat, di sicurezza e di mobilita'.
E' necessario allora pensare e rimodellare la citta' attrraverso lo
sguardo delle donne al fine di apportare un'altra dimensione e nuovi
equilibri.
VERSO UNA NUOVA FILOSOFIA
DELLA CITTA'
Cambiare
gli approcci, cambiare le mentalita'
Per giungere a quanto espresso e' opportuno:
* Togliere gli ostacoli che fanno si' che le donne non abbiano ancora
pienamente "Diritto alla Citta'"
* Sensibilizzare a queste problematiche l'insieme dei sistemi di attori
che sono attualmente nelle posizioni decisionali nelle domande di
pianificazione del territorio, di habitat e di modi di vivere.
* Promuovere la rivitalizzazione e il rinnovamento democratico delle
decisioni in materia di pianificazione urbana e di
vita per l'ingresso delle donne in tutte le istanze e a tutti i
livelli di concentrazione e
decisione.
* Fare emergere una nuova voce, una nuova dinamica di
responsabilizzazione sociale per
una cittadinanza attiva capace di riavvicinare le decisioni fondamentali e le preocuppazioni quotidiane dei cittadini-ne.
* Favorire lo sviluppo di un'altra filosofia di pianificazione urbana e
territoriale centrata sui valori umani.
* Dare impulso ad una dinamica di cambiamento positivo ad una societa'
globale diventata plurale.
LA DIMENSIONE DEL GENERE IN
UNA SOCIETA' PLURALE
La considerazione dei rapporti storici e socio-culturali tra le donne e
gli uomini e' essenziale per innescare questo cambiamento.
Esso necessita a breve termine:
* L'instaurazione dell'uguaglianza nelle istanze decisionali per
assicurare la pari opportunita' tra donne e uomini.
* L'elaborazione di una nuova cultura comune condivisa tra uiomini e
donne nella quali gli studi e le preoccupazioni legati alla dimensione
del genere, costituiscano la parte centrale del rinnovamento
intellettuale.
* L'equilibrio della visione maschile con l'apporto della visione e
della percezione femminile come elemento nuovo, capace di rivitalizzare la dinamica urbana.
Citazioni:
"Per fermare la
discesa agli inferi, bisognerebbe che le nostre societa' discutano dei
loro possibili divenire, delle scelte che si presentano e dunque delle
priorita'. Cio' implica che la nostra riflessione sia rivolta piu' al
senso che ai mezzi, e che i valori - oltre che mercanzia - morali,
etici, umani, ritrovino un ruolo primario."
(Michel Beaud, Professore di Ecomonia all'Universita' di Parigi VII-Le Monde 6.9.1994)
" Le donne sono attente al funzionamento concreto delle cose. Per
esempio, quanto alla pianificazione del traffico pedonale,
sono io stessa a verificare quello che succede.
Di solito gli ingegneri sono uomini e ragionano con le scarpe da
uomo. La pianificazione della citta', se si vuole che la renda
confortevole per tutti, si deve pensare che le donne non hanno sempre
delle scarpe senza tacco. Se per una donna la copertura delle strade e'
confortevole, cio' vuole anche dire che una persona handicappata puo'
circolare senza sbalzi di livello stradale e quindi senza difficolta'.
Quello che cerco di fare a livello politico e' di partire dalla
situazione concreta delle persone. La situazione femminile
mi interessa in questo senso, nella varieta' delle situazioni
esistenti per le donne..."
" Non e' sufficiente rivendicare la parita' o l'uguaglianza,;
bisogna andare a cercarla, e le donne sono capaci di farlo. Penso che
sia molto importante, perche' sono convinta che le donne, nel loro modo
di fare politica ,cercano sempre soluzioni alternative piuttosto che
rapporti di forza."
(Catherine Trautmann, Sindaco di Strasburgo- Intervista di Veronique
Degraef 1994)
Carta Europea delle Donne nella Citta'
ENUNCIAZIONE
DELLA
PROBLEMATICA
"La citta' e' una memoria organizzata"
"Le donne sono le dimenticate della Storia"
( citazioni dalla filosofa Hannah Arendt)
perche'
le donne sono assenti o particolarmente invisibili a tutti i livelli
decisionali soprattutto nelle scelte che creano e generano la citta',
l'abitare e la pianificazione territoriale.Perche' non sono ancora parte
determinante dei colossali giochi politici,
economici e sociali.Perche' i loro bisogni specifici non sono
sufficientemente presi in considerazione nei programmi poiche' sono
tenute lontane dagli interessi di chi decide.
perche'
la vita nella citta' a scala di quartiere , di alloggio- influenza e
marca fortemente il quotidiano dei suoi abitanti e particolarmente delle
donne , esse in molti casi devono inoltre assumersi l'onere di un doppio
lavoro: cio' le rende ancora maggiormente dipendenti dalla qualita' dei
servizi e dalle scelte che si effettuano
in tema di trasporti e di pianificazione territoriale.
perche'
c'e' una doppia esclusione della maggior parte delle donne : come
fruitrici della citta' e come ideatrici dei progetti urbani e
architettonici.
perche'
per essere cittadini bisogna essere
di qualche parte e che questo luogo di vita, lungi dall'essere neutro,
condiziona per la sua natura e la sua qualita' l'esercizio di questa
cittadinanza. Perche' ancora e oggi sempre piu', le regole del gioco
oltre che le priorita', le
decisioni politiche e gli investimenti
sono definiti essenzialmente dagli uomini persuasi, d'altronde,
di operare nell'interesse della popolazione nel suo insieme.
perche'
le donne sono le piu' discriminate in materia di impego , costituiscono
, relativamente, la popolazione piu'
povera e quella che subisce piu' fortemente gli effetti del
malfunzionamento della citta' per quanto riguarda l'accessibilita'
all'abitare,l'insufficienza della mobilita'e soprattutto la violenza
della quale sono ancora le principali vittime.Queste ragioni fanno delle
donne la popolazione piu' interessata
al miglioramento dello sviluppo urbano e della pianificazione rurale.
perche'
la pianificazione urbana prende in considerazione il modello della
famiglia nucleare nel quale la donna e' destinata alla vita domestica
mentre l'uomoe' il solo soggetto che lavora. Questo modello , che ha
paralizzato gli stereotipi sociali, e' in regressione da decenni e
rappresenta oggi la minoranza delle famiglie.E' subentrata
infatti una nuova tipologia famigliare, non ancora presa in
considerazione dalla urbanizzazione , che crea disfunzioni e nuove
tensioni sociali.
perche'
molte citta' d'Europa , come di altri continenti, sono in crisi e creano
, sul piano sociale,pericoli per l'equilibrio e la pace.
Questo stato di cose e' dovuto alla complessita' di problemi che devono
essere trattati nella loro globalita'. L'obsolescenza delle teorie e dei
metodi della disciplina urbanistica blocca tutte le evoluzioni e le
innovazioni necessarie, generando e perpetrando la sindrome di crisi
delle citta'.
La Charta di Atene di Le Corbusier, sezionando la citta' in zone
monofunzionali, ha introdotto delle perversita' e provocato nel tempo
gravi disordini. I quartieri in crisi, chiamati 'sensibili',
l'esclusione sociale non
sono che i risultati tangibili , come sono tangibili i costi
sociali ed economici dovuti allo spostamento professionale
prodotto dall'allontanamento dal luogo di abitazione ai luoghi ove si
svolge il lavoro remunerato. L'inquinamento e il traffico nelle citta'
sono ancora il risultato tangibile di queste scelte urbane e provocano
gravi conseguenze sulla
qualita' di vita dei cittadini e costituiscono un pesante handicap , che
bisogna oggi risolvere,per l'avvenire delle citta'.
perche'
le citta'devono ora
affrontare delle sfide maggiori e senza precedenti
al fine di raggiungere i seguenti obiettivi: preservare il
territorio e assicurare uno sviluppo duraturo, promuovere una maggiore
qualita' della vita per tutti e tutte con maggiore equita', porre
rimedio al disfunzionamento urbano e lottare contro l'intolleranza,
costruire una democrazia piu' attiva, piu' equilibrata in una societa'
diventata plurale nella quale le donne siano ovunque al centro del
dibattito.
Un tentativo nuovo e di
cambiamento strutturale fondamentale non e' piu' rinviabile se si vuole
affrontare la condotta di una politica di pianificazione delle citta'
europee capace di confrontarsi con queste sfide.In ogni caso cio'non
potra' avvenire senza l'apporto delle donne, da un lato ,per
legittimazione democratica e ,dall'altro ,come fonte di rinnovamento
essenziale della dinamica urbana.
Carta
Europea delle donne nella Citta'
DICHIARAZIONE
IN 12 PUNTI
"Perche' le donne abbiano pienamente diritto alla
citta'"
1. LE DONNE NELLA CITTA' E LA CITTADINANZA ATTIVA
I modi di esercizio della cittadinanza attiva devono essere affrontati a partire da una riflessione fondamentale
relativa , da un lato alla influenza dei luoghi di vita e ,dall'altro,
al funzionamento delle istanze di rappresentazione degli ingraggi
economici e politici che fondano la citta'.
Una
rappresentazione democratica piu' reale.
Per una nuova filosofia di pianificazione urbana.
Si
tratta di cancellare gli ostacoli che limitano ancora l'accesso delle
donne alla vita della citta' ricreando e propronendo dei modi
di vita capaci di favorire l'esercizio di una cittadinanza
attiva. Le donne,della sfera e dello spazio della vita privata alla
piena partecipazione alla vita pubblica, devono ancora , per essere
cittadini in maniera globale, appropriarsi dei luoghi e dei servizi nel
loro territorio quotidiano. Questo significa innescare un cambiamento
capace di rilevare le forme di discriminazione persistenti
nei confronti delle donne sui modi di creare e generare la
citta'. Queste forme di discriminazione sono il risultato di un
condizionamento storico e socio-culturale che ha plasmato le differenze
tra gli uomini e le donne, non soltanto per cio' che riguarda la
distribuzione degli spazi urbani e la qualita' della vita ma anche
per un'esclusione piu' globale di carattere economico, sociale e
culturale.La citta' e' da considerare come il rilevatore di queste
discriminazioni.
2.LE DONNE NELLA CITTA' E LA PRESA DELLE DECISIONI
E LA DEMOCRAZIA PARITARIA
Le donne devono essere associate a tutti i livelli decisionali in tema
di pianificazione del territorio, di spazio urbano ,di abitare, di
trasporti.
Una democrazia paritaria a tutti i livelli decisionali
La partecipazione ai livelli decisionali costituisce un punto essenziale
nel processo di emancipazione.E' nelle richieste di pianificazione
urbana , del territorio e dell'abitare che sussiste un tasso di presenza
delle donne tra i piu' deboli.La citta' si e'costruita senza le donne e
si e' evoluta, ancora largamente, senza di loro. Le loro preoccupazioni
quotidiane non costituiscono una priorita' politica.
Le donne devono dunque essere associate , e in maniera paritaria, in
tutti gli ambiti relativi ai modi di vivere. Devono poter essere
ascoltate in tutti i dibattiti, in seno a tutti i centri decisionali
tecnici e politici, a livello locale sino a livello europeo.Infatti le
donne rappresentano la meta' delle professionalita'potenziali della
umanita'e la mancanza di loro rappresentanti ai posti decisionali
costituisce una perdita per la societa' nel suo insieme.
Il progetto urbano costituisce una delle maggiori sfide all'alba del XXI
secolo:e' fondamentale innescare i processi che favoriscono la
partecipazione delle donne nei poteri decisionali come uno dei
fondamenti maggiori del rinnovamento democratico.
3.LE DONNE NELLA CITTA' E LA PARI OPPORTUNITA'
La pari opportunita' deve essere favorita nella educazione e nella
ricerca, in seno alle istanze professionali
e nell'esercizio di tutte le professioni relative alla
pianificazione del territorio, lo spazio urbano, l'abitare, la mobilita'
e la sicurezza nella citta'.
Perche' l'avanzata democratica
non si fa spontaneamente.
Devono essere messe in atto politiche attive per favorire la presenza
delle donne nei settori di attivita' che toccano la pianificazione
urbana e architettonica.
Si tratta, particolarmente, di promuovere un'evoluzione della
mentalita', ancora, in questi ambiti, molto misogina, favorendo il
cambiamento dell'immagine della 'donna di casa' veicolata dai media e
dai testi scolastici e di rendere visibile la donna creatrice,
architetto e urbanista.
L'accesso alla professione delle donne diplomate in scuole o istituiti
di architettura e di urbanistica deve essere ugualmente incoraggiata
come deve essere riconosciuta la loro pratica professionale.
4. LE DONNE NELLA CITTA' E LA PARTECIPAZIONE
Devovo essere istituti processi partecipativi imparziali nei confronti
delle donne con l'obiettivo di favorire nuovi rapporti di solidarieta'.
Promuovere nuovi intermediari decisionali.
Proporre delle strategie di cambiamento.
Una reale " democrazia urbana paritaria" deve permettere di
cambiare i diversi punti di vista e di realizzare le scelte piu'
appropriate per cio' che riguarda l'abitare, il lavoro, la pluralita'
sociale, i valori culturali e la qualita' del territorio.
E' importante che le donne possano avere accesso alle informazioni che
riguardano la gestione dei fondi pubblici,i modi in cui vengono prese le
decisioni, la considerazione delle diversita' dei bisogni
e delle aspirazioni degli uni e degli altri
e la complessita' delle soluzioni esaminate.
Si tratta inoltre di creare spazi decisionali e di autonomia gestiti
dagli abitanti. I livelli decisionali
intermediari sono suscettibili di costituire le scuole della
cittadinanza attiva nelle quali sia possibile dibattere degli interessi
di tutte, quindi delle donne.
5.LE DONNE NELLA CITTA' E LA VITA QUOTIDIANA.
Le contingenze della vita quotidiana analizzate attraverso lo sguardo
delle donne devono diventare una sfida politica.
Creare una sinergia di azioni concrete sul terreno
L'approccio femminista della Citta' dovra' permetteredi affrontare
differentemente le iniquita' nei confronti delle minoranze e "degli
invisibili", di cui le donne fanno parte.La citta', le relazioni
tra l'uso e la qualita' del territorio, considerate dal punto di vista
della vita quotidiana, dovranno permette la considerazione di nuove
variabili.
Le donne che avranno anche preso coscienza della loro identita', della
loro capacita' di intervento e dei loro bisogni, saranno capaci di
allacciare dei legami sociali e di essere parte piu' attiva per la
soluzione dei bisogni della
vita quotidiana.
6. LE DONNE NELLA CITTA ' E LO SVILUPPO DUREVOLE
Le donne devono essere pienamente associate alle politiche di
mantenimento degli equilibri ecologici del nostro pianeta.
Noi non facciamo altro che
prendere in prestito al terra dai nostri bambini
La preservazione del
territorio e' divenuta una preoccupazione
non piu' rinviabile
per lo sviluppo durevole delle citta'
( Conferenza di Rio). Le donne sono molto sensibili ai problemi legati
alla qualita' del territorio; sanno che si tratta di una nuova sfida
politica fondamentale per lo sviluppo futuro
( referenza all'Agenda 21 delle donne).I movimenti delle donne sono
particolarmente sensibili e sono diventati attenti a queste nuove
dimensioni dell'economia e della pianificazione.
7. LE DONNE NELLA CITTA' E LA SICUREZZA E LA MOBILITA'
Tutte le donne , e in
particolare quelle piu' sfavorite e isolate, devono disporre di tutte le
facilita' di accesso ai trasporti per potersi muovere liberamente e in
piena sicurezza, per godere pienamente della vita economica, sociale e
culturale della citta'.
Le donne hanno ugualmente 'Diritto alla Citta'".
Punti chiave del cambiamento: la sicurezza e la mobilita' delle donne.
Il concetto di sicurezza nella citta' , di giorno come di notte, e' da
ripensare e da completare prendendo in considerazione le priorita' e i
punti di vista delle donne. Le donne sono ancora il bersaglio delle
aggressioni e della violenza, i progetti e le realizzazioni urbane di
domani devono essere oggetto di una attenzione particolare ispirandosi
ai codici di buona condotta.
Poiche' le donne , escluse socialmente e culturalmente ,corrono un
doppio rischio di segregazione, devono poter beneficiare d'una attenzione particolare nelle politiche, mirata ad
accrescere la mobilita' dei cittadini-e.
Una citta' piu'
rassicurante favorisce la mobilita' di tutti e delle donne in
particolare. Il sentimento di vivere in sicurezza partecipa e
contribuisce alla coesione sociale.
8. LE DONNE NELLA CITTA' E IL DIRITTO ALL'ALLOGGIO E ALL'ABITARE
Le donne hanno diritto ad un alloggio e ad un habitat appropriato.
Punti chiave del cambiamento: la qualita' e la diversita' dell'habitat e
dei servizi.
La carenza di spazi appropriati ai bisogni delle donne , concepiti tra e
per le donne a scala di alloggio, di quartiere e di citta, porta ad una
perdita di identita' ed a una limitazione della loro cittadinanza.
L'insieme dei luoghi, sia pubblici che privati, e' concepito e prodotto
essenzialmente per gli
uomini o secondo criteri maschili, senza tener conto dei bisogni
espressi dalle donne e senza preoccupazione per le diverse aspettative.
Inoltre un habitat appropriato porta ugualmente servizi che riducono il
lavoro domestico per la maggior parte dalle donne.
E' ugualmente innegabile che le donne sono particolarmente sensibili
all'assenza di spazi destinati
ai bambini.
9. LE DONNE NELLA CITTA' E LA DIMENSIONE DEL GENERE.
La dimensione del genere applicato alla citta' deve essere ammesso come
fonte di una nuova cultura condivisibile
e partecipe all'elaborazione di una nuova filosofia di pianificazione
del territorio.
Promuovere la formazione al genere e ad una nuova filosofia democratica.
Lo studio dei rapporti storici e socio-culturali tra gli uomini e le
donne puo' contrubuire all'elaborazione di soluzioni nuove e piu'
realistiche alla crisi
urbana e condurre al miglioramento della vita. La dimensione del
'genere' , terreno dei rapporti costruiti socialmente tra gli uomini e
le donne, costituisce un modo efficace per distruggere gli stereotipi e
approcciare con nuove visuali il problema dell'urbanesimo.
10. LE DONNE NELLA CITTA' E
L'INSEGNAMENTO E LA SPERIMENTAZIONE LOCALE.
La dimensione del genere applicato alla citta' deve essere insegnato
nelle istituzioni scolastiche , negli istituti di architettura e
urbanistica e nelle universita'. E' da intraprendere con emergenza la
sperimentazione nelle citta' per incitare al cambiamento.
Acquisire delle conoscenze , dei saperi, delle capacita'.
Assicurare una coerente costanza che marchi le tappe e la progressione.
Sperimentare in grandezza reale.
Ricerche e analisi sullo
stato dei luoghi sono indispensabili per misurare l'importanza delle
discriminazioni subite dalle donne nei programmi di pianificazione del
territorio e di vita.
La dimensione del 'genere' applicata alla citta' devere essere insegnata
negli ambienti universitari e
negli istituti secondari ed essere riconosciuta come un campo di
conoscenza fondamentale.
Inoltre e' importante incoraggiare operazioni pilota generatrici di
nuovi comportamenti politici che prendono in considerazione questa
dimensione.
11. LE DONNE NELLA CITTA' E
IL RUOLO DEI MEDIA E LA TRASMISSIONE DELLE ESPERIENZE
I media dovranno applicarsi a diffondere messaggi che vadano contro gli
stereotipi e mostrare le donne nei ruoli che riflettono la loro
evoluzione e la loro emancipazione.
Trasmettere e diffondere le conoscenze e le capacita'.
Le ricerche e le esperienze nuove dovranno essere trasmesse e largamente
diffuse dai media per giocare un ruolo motore nella trasformazione
sociale e per l'estinzione
di fugure sociali obsolete che bloccano l'emancipazione dell'intera
societa'.
12. LE DONNE NELLA CITTA' E LE RETI
Deve essere creata a scala europea una rete di scambio delle
informazioni per promuovere la Charta e l'applicazione dei principi che
contiene.
Disseminazione della Charta
Lanciare l'impulso ad una volonta' politica che si affermi a scala
europea.
Una rete europea di scambi e di informazioni e' uno strumento
indispensabile per catalizzare le azioni e il cambiamento di mentalita'.
I noti contributi al tema ,da
parte dei Paesi Nordici e dell'America del Nord ,sono suscettibili di
ispirare nuovi tipi di azioni positive.
E' importante la connessione ad altre reti internazionali in vista dello
sviluppo della solidarieta' tra le donne a scala mondiale su
problematiche simili a quelle espresse ed e' fondamentale
affermare la presenza europea sugli altri continenti, in particolare in seno alle istanze
internazionali.
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La "dimensione del genere"?
Le teorie femministe , che comportano una grande diversita', si
incontrano almeno su un punto, che e' il loro punto di partenza comune:
i rapporti dei sessi, come sono strutturati nella nostra societa' e in
tutte le societa', secondo varie modalita', sono condizionati e dal
potere che un sesso esercita sull'altro che lo ha assegnato anche a
un ruolo ed a una immagine.
Si tratta dunque, contemporaneamente sul piano teorico e sul piano
politico, di sviluppare una critica di questi rapporti e, positivamente,
di definirili in altro modo. La costruzione sociale del sesso
"formulazione francese" o di genere "gender issues",
formulazione anglosassone, e'una produzione storica che non incarna la
'verita' dei sessi, anche se e' secolare.
A partire da questa denuncia comune, le posizioni divergenti tuttavia ,
e con distanza, si possono distinguere due correnti di pensiero. La
prima che possiamo chiamare essenzialista sostiene che esiste un'essenza
o una natura della femminilita' che deve essere messa in luce dalle
costruzioni che l'hanno ricoperta e pervertita. La seconda, che
possiamo chiamare umanista o razionalista sostiene che ogni divisione
sociale e' come tale contestabile e che uomini e donne , senza essere
identici, condividono la medesima ragione, caratteristica annessa, fino
ad oggi, agli uomini../..
( Francoise Collin, scrittrice, filosofa. Estratto da un contributo a
"Presences 1991" Deux sexes,c'est un monde")
La Carta Europea delle
Donne nella Citta' e' una ricerca/azione sovvenzionata dall'Unione
Europea
Commissione Europea- Direzione GeneraleV- Impiego, Relazioni Industriali
e Affari Sociali. Unita' per le Pari Opportunita'
Agnes Hubert ( Capo d'Unita' e Maria Stratigaki ( Esperta incaricata
del dossier)
EQUIPE DELLA RICERCA/AZIONE NEL 1994
GRUPPO DI LAVORO
Ursula Heiler
Roland Mayerl ( coordinatore del progetto)
Monique Minaca GRUPPO MODI DI VIVERE
Liesbeth Ottes SEIROV/NIROV
Annie Vrychea PRASSI
Traduzione: Miriam Brunson. Catalogo: Carole Christophe.
Fonti:Rosalyne Haimel
Sommario
Gli
obiettivi della carta
Verso una nuova filosofia della citta'
La dimensione del genere in una societa' plurale
Enunciazione della problematica
La dichiarazione in 12 punti
L'equipe della ricerca-azione
Contenuto di altri documenti disponibili in allegato alla Carta:
II. I 5 Temi Prioritari
Criteri di base da prendere in considerazione
Ricerche da intraprendere
Azioni da intraprendere
Carta Europea in materia di abitare e di territorio
A.La pianificazione urbana e il territorio
B. La mobilita'
C.La sicurezza urbana
D. L'abitare
E. Le strategie
III. Fonti
delle pubblicazioni
delle risorse umane
IV Il Catalogo delle Azioni Positive
66 studi di casi con le coordinate delle corrispondenze
Tema A: Pianificazione Urbana
Tema B : Donne Architetti
Tema C: Habitat
Tema D: Sicurezza
Tema E: Iniziative Istituzionali
Tema F: Conoscenze
Tema G: Donne nei paesi del Sud
V. Allegati
Le attivita'della Commissione Europea in materia di urbanesimo
" I modi di presa delle decisioni delle donne e degli uomini in
materia di spazio urbano e di abitare nelle scuole di architettura e sul
piano istituzionale.
( Ricerca/azione europea del 1993)
Riflessioni relative alla carte delle donne nella citta' (Claire Billen,
Eliane Gubin)
La divisione sessuale del lavoro all'origine della citta'
nuova?(Jacqueline Coutras)
Gli uomini: Una lunga marcia verso l'autonomia. ( Daniel Welzer-Lang)
Ruolo e rappresentazione della donna nella pianificazione urbana e
regionale in vista di uno sviluppo durevole. (Dina Vaiou)
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CARTA EUROPEA DELLE DONNE
NELLA CITTA'
Dichiarazione in 12 punti
Le donne nella citta' e.....
1. La cittadinanza Attiva
I modi di esercizio della cittadinanza attiva devono essre affrontati a
partire da una riflessione fondamentale realtiva da un lato alla
influenza dei luoghi di vita e dall'altro al funzionamento delle istanze
di rappresentazione degli ingranaggi economi e politici che fondano la
citta'.
2.La presa delle decisioni e la Democrazia Paritaria
Le donne devono essere associate a tutti i livelli decisionali in
tema di pianificazione del territorio, di spazio urbano di habitat
e di trasporti .
3. La pari opportunita'
Deve essere favorita
la pari opportunita' nell'educazione e nella ricerca, in seno alle
istanze professionali e nell'esercizio di tutte le professioni relative
alla pianificazione del territorio, lo spazio urbano, l'habitat, la
mobilita' e la sicurezza urbana.
4. La partecipazione
Devono essere istituiti processi partecipativi imparziali nei
confronti delle donne con l'obiettivo di favorire nuovi rapporti di
solidarieta'.
5.La Vita Quotidiana
Le contingenze della vita quotidiana analizzate attraverso lo
sguardo delle donne devono divenire una sfida politica.
6. Lo Sviluppo Durevole
Le donne devono essere pienamente associate alle politiche di
mantenimento degli equilibri ecologici del nostro pianeta.
7. La Sicurezza e la Mobilita'
Tutte le donne ,e in particolare quelle piu' sfavorite e isolate devono
disporre di tutte le facilita' di accessibilita' ai trasporti al fine di
potersi muovere liberamente e in piena sicurezza per godere pienamente
della vita economica, sociale e culturale della citta'.Le donne hanno
ugualmente "Diritto alla Citta' ".
8. Il Diritto all'alloggio e all'abitare
Le donne hanno diritto ad un alloggio e ad un habitat appropriati.
9. La dimensione del Genere
La dimensione del genere applicato alla citta' deve essere ammesso
come fonte di una nuova cultura condivisibile e partecipe
all'elaborazione di una nuova filosofia di pianificazione del
territorio.
10. L'insegnamento e la sperimentazione locale
La dimensione del genere applicata alla citta' deve essere insegnata
nelle istituzioni scolastiche, negli istituti di architettura e
urbanistica e nelle universita'. La sperimentazione nelle citta' e' da
intraprendere con emergenza per incitare al cambiamento.
11.Il Ruolo dei Media e la Trasmissione delle Esperienze
I media devono applicarsi a diffondere messaggi che vadano contro gli
stereotipi e mostrare donne nei ruoli che riflettono la loro evoluzione
e la loro emancipazione.
12.Le Reti
Deve essere creata a scala europea una rete di scambio delle
informazioni per promuovere la Carta e i principi che contiene.
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Study supported by the
European Commission in 1994
Coordination: Roland Mayerl Email: lreyam@gmail.com
(Créateur du site www.habiter-autrement.org)
Working group :
BELGIUM City & Shelter
-
Roland Mayerl (coordonateur)
FRANCE: Groupe Cadre de Vie - Monique Minaca
GERMANY: Fopa - Dortmund - Ursula Heiler
GREECE: Praxis - Annie Vrychea
THE NETHERLANDS: Seirov- Nirov - Liesbeth Ottes
CScientific committee :
BELGIUM: Eliane Gubin
CANADA/QUEBEC: Odette Isabel
FRANCE: Jacqueline Coutras
GREECE: Dina Vaiou
ITALY: Bianca Beccali
NORWAY: Alice Reite
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